L’agricoltura è rimasta meno colpita di altri settori dall’onda d’urto provocata dalla pandemia iniziata circa un anno fa.
Perché?
Il motivo principale è da rintracciare nella scelta quasi ovvia del Governo di includere il settore agricolo nell’elenco delle attività ritenute necessarie, riuscendo quindi a non essere soggette ai divieti imposti invece per altre attività produttive.
Nessuna difficoltà?
Non esattamente, alcune difficoltà operative hanno causato a certe attività diversi impedimenti o limitazioni nello svolgimento dell’attività stessa.
Quali rimedi?
Il Governo ha cercato di mitigare gli effetti economici della pandemia su alcune attività particolarmente colpite con l’utilizzo di decreti-legge, misure ad hoc a garanzia della liquidità anche di imprese agricole.
Come sarà il futuro dell’agricoltura?
Digitalizzazione e modernizzazione sicuramente; l’agricoltura 4.0 deve essere uno dei motori principali della ripartenza post Covid. La Coldiretti ha elaborato diversi progetti strategici tra cui la digitalizzazione delle campagne e interventi specifici in settori in difficoltà come quello dei cereali. Per Dino Scanavino, presidente di Cia-Agricoltori italiani, per assicurare una ripresa in tempi certi è necessario che la ripresa sia caratterizzata da un’anima agricola.
Quali interventi necessari?
Investimenti nelle aree rurali, incentivi sul recupero di fabbricati, rinnovamento del parco macchine, ammodernamento infrastrutture viarie e tecnologiche. Una modernizzazione del settore agricolo consentirà alle aziende di essere più competitive sul mercato internazionale.
Quali sono le sfide nell’ambito agricolo e per Cofle OEM Division?
La sfida che le grandi case costruttrici di trattori andranno ad affrontare nell’immediato ha un nome preciso: Stage V. Con questo regolamento europeo viene definita la linea guida ed i limiti delle emissioni dei gas dei motori diesel. Anche in ambito off-road si è intrapresa la stessa direzione dei veicoli stradali: inquinare meno.
Le grandi multinazionali che si trovano in questo periodo di transizione approfittano del cambio nella motorizzazione e nel trattamento dei gas di scarico per rifare il “look” ai trattori: da ciò che sta in cabina a ciò che sta nel lato trasmissione. Cofle, con la sua produzione “all-in-house”e le sue soluzioni customizzate, è pronta ad intercettare le nuove richieste dei clienti uniformando la gamma prodotti a queste nuove esigenze.
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